tramandato che il pittore Mattia Preti fosse a Napoli durante la peste del 1656 e che avesse ucciso una guardia per eludere il cordone sanitario. Per ingraziarsi le autorità cittadine e per evitare pene detentive, si era offerto di dipingere gratuitamente sulle porte cittadine le figure dell’Immacolata ed altri Santi. Nulla di più falso.
Dalle scritture dei Banchi napoletani risulta, invece, che già dal marzo 1653, il pittore era a Napoli, dove dipingeva per diversi privati e chiese. Per quanto riguarda le pitture eseguite sulle porte cittadine risulta che gli furono pagati dagli amministratori comunali 1500 ducati con regolare atto notarile e varie somme tramite banca.
Le porte affrescate risultano Porta del Carmine, Porta Nolana, Porta Capuana, Porta S. Gennaro, Porta di Costantinopoli, Porta Reale e Porta di Chiaia. Sulla Porta di S. Gennaro, ancora miracolosamente in piedi, risulta qualche traccia della pittura. Ancora una volta l’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli ha permesso di fare luce sulla verità storica e rimediare a storie tramandate.